Un thriller che inizia con una vista mozzafiato su una spiaggia della Cornovaglia. Le prospettive per una vacanza perfetta ci sono tutte, ma qualcosa va storto. Molto, molto presto.
Ciao a tutti
Vi parlo finalmente di questo libro. Lo porto dietro da una settimana attendendo questa data e ora posso mettere nero su bianco i mille pensieri in merito a “La vacanza ideale” di Claire Douglas, uscito ieri 8 Novembre per la Casa editrice Nord.
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La vacanza ideale
di Claire Douglas
Editore: Nord
Data d’uscita: 8 novembre 2018
Troppo bella per essere vera. Così sembra a Libby la proposta, del tutto inaspettata, di fare uno scambio di casa per una settimana: una splendida villa, affacciata sul mare selvaggio della Cornovaglia, in cambio del suo piccolo appartamento a Bath. Anche il tempismo non poteva essere migliore. A nove mesi dalle nozze, le cose col marito Jamie non vanno come Libby aveva sperato e pure il lavoro d’insegnante si sta rivelando più frustrante del previsto. E poi c’è quella voglia di scappare, che è diventata sempre più forte da quando una sua foto è comparsa su tutti i giornali, dopo che lei ha salvato uno dei suoi alunni da un incendio divampato a scuola. Da allora, Libby vive nel terrore che quella foto possa spalancare la porta a un passato da cui lei ha cercato disperatamente di fuggire. E i suoi sospetti trovano conferma nel momento in cui arriva in Cornovaglia con Jamie. La sequenza di piccoli incidenti e strane coincidenze è troppo lunga per essere frutto del caso. È possibile che la stiano minacciando? Che quelle presenze sinistre in giardino siano persone che la stanno spiando? Oppure è soltanto la paranoia a rendere Libby sospettosa? La risposta arriva col ritorno a Bath, e non è certo rassicurante. Gli incidenti, infatti, si fanno sempre più gravi e inquietanti. A questo punto Libby non ha più dubbi: qualcuno l’ha trovata. Qualcuno che conosce il suo segreto. E stavolta scappare non servirà a nulla…
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Non perdete neanche una recensione del Review party. Eccovi le tappe!
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Per questo libro voglio semplificarmi le cose e dirvi fin da subito, senza giri di parole, ciò che mi è piaciuto e ciò che invece ho trovato estremamente irritante.
È inutile che, come in altre recensioni, spenda molte parole per convincervi a leggere “La vacanza ideale”. Amate i buoni thriller? Vi piace fin dalle prime pagine fare congetture e grattacapi su chi possa essere il colpevole? Allora avete trovato il libro giusto.
Ora divertiamoci però.
Cosa mi è piaciuto?
La storia. Inquadra alla perfezione ciò che un libro del genere dovrebbe avere. Inizia ad essere intrigante già dai primi capitoli, ma lo fa in un modo del tutto tranquillo. Si mantiene costante fino a poco più la metà e poi esplode. Tu lettore a quel punto hai già incriminato tutti i protagonisti presenti e li hai fatti uscire anche di prigione per mancanza di prove, perché non riesci a comprende come siano coinvolti. Una volta scoppiata la bomba poi ti dai un po’ dello stupido per non averlo capito subito e ti dici che da quel momento sarebbe andato tutto liscio. Ne sei convinto. Illuso. Non ha grossi colpi di scena, gioca molto sulla suspence. Un’attesa creata grazie a piccoli dettaglia lasciati qua e là che non ci regalano colpi al cuore ma solo un costante nodo allo stomaco. Lo stile di scrittura ha anche la sua fetta di premio. non ci sono frasi ad effetto o quei periodi brevi e diretti; la scrittura e semplice e fluida, non ha la pretesa di definirsi aulica e permette di immedesimarsi con grandissima facilità.
Solo per questo vi direi leggere ma questo libro ha anche dei passi falsi. O meglio, uno solo!
Cosa non mi è piaciuto?
La protagonista. Sinceramente, non ho apprezzato nulla di lei. Dal suo background alla caratterizzazione. Libby imbranata, incompresa, a suo dire una leonessa diventata un agnello dopo l’aborto. Che per carità, è una tragedia, ma il suo dolore è proprio campato in aria. Si ricorda che soffre solo quando le fa comodo. È una contraddizione vivente e questo si capirà solo a libro concluso. Conoscendo ciò che è capace di fare (tranquilli, non è uno spoiler!), resto abbastanza sorpresa dalla sua paranoia, da questo essere vivente senza spina dorsale che sto leggendo. Ingenua, lo stress non è una giustificazione in scelte assurde che anche un bambino saprebbe evitare. Posso affermare che se la storia nel complesso non mi avesse presa, avrei abbandonato il libro dopo aver letto come tutta questa situazione ha inizio, decisamente assurdo. Altra cosa che sto trovando sempre più difficile accettare è l’ostinazione nel creare protagoniste odiate da tutti. La famiglia del marito la odia; considera tutti gli altri superiori; ha una morbosa ammirazione per chi è ricco, come se i soldi fossero il carattere di una persona. Per dire, riesce a creare un identikit della padrona di casa solo guardando la sua foto appesa alla parete e sbirciando nel suo guardaroba. Ed è anche convinta che sia realmente così, non accetta idee contrarie. Questo non si può sopportare!
Quindi, se chiudete un occhio sulla voce narrate e i suoi innumerevoli film mentali, allora vi godrete un thriller che può essere definito quasi perfetto.
Buona lettura, Franci!
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Il mio voto: mancava poco alla perfezione
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