Review Party • “Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson

Non fatevi ingannare da una copertina Young Adult, “Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson è un ottimo thriller per queste giornate uggiose.

Sigla e poi gli diamo un’occhiata insieme.


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Review party • “La regina del nulla” di Holly Black

Con il #reviewparty di “La regina del nulla”, termina per me l’esperienza con gli scritti di Holly Black. Il libro è l’ultimo della serie The folk of the air e sarà disponibile nelle librerie da oggi, 12 gennaio 2021, per Mondadori.

Diamoci un’occhiata subito dopo la sigla!


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Review Party • “La repubblica dei ladri” di Scott Lynch

Eh quindi… è arrivato il momento! Sigla e poi diamo un’occhiata a “La repubblica dei ladri”, terzo libro della seria di Scott Lynch, in libreria da oggi 9 Dicembre 2020 per Oscar Mondadori.

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Review Party • “I pirati dell’oceano rosso” di Scott Lynch

Eccoci al libro n.2! Sigla e poi diamo uno sguardo a “I pirati dell’oceano rosso” di Scott Lynch, secondo libro della serie The Gentleman Bastard, in uscita oggi per Oscar Mondadori.

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Review Party ● “Gli inganni di Locke Lamora” di Scott Lynch

Chi può resistere al richiamo di un ladro abile e curioso e dei suoi fedeli scagnozzi?

Noi non di certo! Ecco perché, dopo la sigla (trama) vi parlerò di Locke Lamora e del primo libro della serie The Gentleman bastard di Scott Lynch, “Gli inganni di Locke Lamora”. Il libro è disponibile in libreria da oggi, 1 Dicembre 2020, per Oscar Mondadori.


Gli inganni di Locke Lamora

di Scott Lynch

Editore: Oscar Mondadori

IN LIBRERIA DAL 1 DICEMBRE

Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.


Scott Lynch sa il fatto suo quando si tratta di lavorarsi il lettore. Impastarlo per bene e buttarlo nel calderone a friggere.

È proprio quello che fa con il primo libro della sua serie. Non esordisce con il botto, ma a passi lentissimi si conquista il lettore. Prima sonda il terreno, valuta i gusti, e una volta maturo, getta l’amo e aspetta che si abbocchi. Il lettore abbocca, potete starne certi.

Sono i libri come questo a farmi rendere conto di quanto sia elettrizzante la vita di un lettore. Non perché siano oggettivamente belli, avventurosi, stilisticamente perfetti. Al contrario, Gli inganni di Locke Lamora è molto lontano dalla perfezione. È l’attesa il “sale della storia”: il sensazione costante che ci sia dell’altro, che da un momento il tutto può capovolgersi e le danze abbiano inizio.

Gli inganni di Locke Lamore è un libro lento, che non corre dietro a nessuno; ripetitivo per certi versi; esasperante nelle descrizioni di aspetti, apparentemente, insignificanti. I dialoghi non hanno verve, perdono il ritmo di quanto in quanto. Non viene naturale leggerlo a passo spedito, come se la storia stessa richiedesse tempo per essere metabolizzata.

Però, c’è l’attesa. La mole di seicento pagine la si sopporta grazie al sentore che c’è di più, si stanno solo riscaldando i motori. Il primo libro va via in questo modo: una leggera accelerazione solo nell’ultima parte. Per il resto è solo una Vespa che girovaga per Roma godendosi il paesaggio.

Perché leggerlo? Per pura speranza. Locke Lamora è un grande personaggio, ha solo bisogno di un po’ di tempo per farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. E il secondo libro è un ottimo palcoscenico.

A presto, Franci!


Classificazione: 3 su 5.

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Cover Reveal • “Come aeroplani” di Martina Ingallinera

Ciao a tutti

Vi svelo, finalmente, la cover del libro di un’autrice che ho avuto il piacere di scoprire da poco. Si intitola “ Come aeroplani” ed è un self publishing dell’autrice Martina Ingallinera, disponibile su amazon da martedì, 24 novembre.

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Recensione ● ” La guerra dei Papaveri” di R.F. Kuang

Bene, probabilmente questa recensione sarà un po’ sconclusionata. Mi giro e rigiro sulla tastiera alla ricerca delle parole giuste per parlarvi di questo libro, e sono arrivata alla conclusione che dare libero sfogo ai miei pensieri è l’unico modo per venirne a capo, e magari far capire qualcosa sia a me che a voi!

Il libro carnefice del mio delirio è “La guerra dei papaveri” di R.F. Kuang. Una storia che mi è piaciuta tantissimo… e allo stesso tempo di cui avrei fatto volentieri a meno (Bel casino!)

Parto col mettere in guardia i poveri sventurati che magari hanno aperto la pagina perché incuriositi dalla copertina: siete di fronte, miei cari, al primo libro di una serie e purtroppo, questa ha un hipe davvero alto. 

Dopo la sigla (ovvero la trama del libro) vi dirò la mia su questa lettura.

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La guerra dei papaveri

di R.F. Kuang

Serie: The poppy war

Editore: Mondadori

IN LIBRERIA DEL 13 OTTOBRE

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo

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Lo premetto, probabilmente ho dato al libro una chiave simbolica che in realtà non ha; fatto paragoni e reso il libro allegoria di qualcosa che è fuori da tutti gli schemi dell’autrice. Probabilmente, sono io ad aver costruito tutto un libro nella mia testa. Ma ormai è fatta, quindi non castigatemi se mi sbaglio.

Due aspetti ho trovato perfetti e incredibilmente moderni in La guerra dei papaveri. Per prima cosa, La guerra, e poi La religione (potrei dire il background, ma è soprattutto l’aspetto “Dei” ad aver fatto scattare la scintilla in me).

Non sarei sorpresa se l’autrice mi venisse a dire di essersi letta tutti i libri possibili ed immaginabili sulla Seconda guerra mondiale, sulle strategie, le tattiche i combattimenti di guerra, l’orrore sperimentato dal genere umano fino ad ora, prima di affrontare la stesura della sua storia. Non una sola volta ho avuto la sensazione, andando avanti nella lettura, che gli avvenimenti, le invasioni, i soprusi subiti dagli innocenti, potessero essere l’immagine di qualcosa che c’è stato, che è stato realmente commesso. Può essere che lo stile di scrittura schietto e senza peli sulla lingua abbia facilitato questo aspetto. Sta di fatto che, essendo un tema che abbraccia circa l’80% del libro, la guerra raccontata dall’autrice ha qualcosa di familiare, qualcosa che la rende reale e che mi ha costretta ad aggrapparmi ai nomi oggettivamente di fantasia, per poter continuare a stare con i piedi per terra e a ricordarmi di essere in un libro fantasy.

L’assetto degli Dei, invece, è uno dei meglio costruiti e più interessanti che abbia mai letto. Non tanto per la sua struttura materiale, numero e tipologia di divinità, quanto per le caratteristiche morali che l’autrice gli conferisce. Anche qui, nei momenti in cui la religione era il tema dominante, mi sono ritrovata spesso a fare similitudini con il mondo moderno. Con il rapporto di oggi tra uomini e Dio (divinità), su quanto questo influisca nella vita quotidiana; su come, alle volte, i primi perdono la ragione alla ricerca del Pantheon. Un confronto che penso vada trovato scavando nei dialoghi che l’autrice ci lascia, nelle scelte che i suoi personaggi fanno o in quello che diventano una volta che le conseguenze prendono forma.

In genere, quando mi perdo in un libro preferisco tenere fuori il “mondo moderno” e concedermi totalmente alla storia. Questa volta invece, la mia modernità era costantemente attiva e suscettibile ad ogni stimolo.

Togliendo questi due aspetti, che penso valgano da soli la lettura di questa serie, La guerra dei papaveri è un libro altrimenti che non supera le tre stelle. Pecca nei personaggi. Apatici, noioso, scontati, con pochissima sostanza… protagonista compresa. Per quanto riguarda quelli secondari, ci sono solo di nome ma non di fatto. Non hanno nulla che li renda distinguibili e memorabili. Rin ha tutte le carte in regola per essere esplosiva, ma nei momenti in cui dovrebbe eccellere, o in quelli che le sconvolgono la vita (o almeno dovrebbero) diventa ripetitiva, una scena vista e rivista.

“ L’interesse amoroso” non dovrei neanche nominarlo per la sua superficialità. La scrittrice lo inserisce, ma sarebbe stato molto più credibile se avesse soprasseduto per ora. Magari nel libro successivo.

La guerra dei papaveri è un libro a metà. Una metà rischia di lasciarlo nel dimenticatoio. L’altra ha del potenziale incredibile, che giustifica a pieni voti la scelta di leggerlo e di continuare la serie. Per questo, nonostante l’ultima parte della recensione possa sembrare tutt’altro, consiglio assolutamente questo libro.

A presto, Franci!

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Classificazione: 4 su 5.

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Recensione • “Crudezza” di Stefano Orsolini

Ciao a tutti

Con un ritardo imbarazzante, per il quale da qualche tempo a questa parte, non ho più scuse, vi parlo oggi di una delle mie letture estive. Si intitola “Crudezza”, il libro di un giovanissimo scrittore, Stefano Orsolini, pubblicato da Mauro Pagliai Editore.

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Due parole su… “Martin Eden” di Jack London

Ciao a tutti

Grande premessa: leggete questo libro. Se volete però qualche particolare in più sul perché dovete leggerlo, allora continuate la recensione. Oggi vi parlo di “Martin Eden” il capolavoro di Jack London.

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Due parole su… • “Orlando” di Virginia Woolf

Ciao a tutti

In questa nuova puntata di “due parole su…”, vi parlo in modo breve e coinciso, del perché non mi sia piaciuto “Orlando” della grande Virginia Woolf.

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